sabato 1 novembre 2014

STATI GENERALI DELL’ANTIMAFIA - LIBERA


Una delegazione del nostro Liceo, Alina, Giuseppe, Emanuela e Luigi accompagnati da Fratel Stefano ha preso parte agli Stati Generali dell’Antimafia che si sono svolti a Roma dal 23 al 26 ottobre, promossi da Libera.
Riportiamo di seguito l'esperienza di uno dei partecipanti.
"Quando siamo arrivati, leggermente stupiti dell’arrivo dell’inverno e con la paura di essere ‘i più piccoli’, la prima cosa che ci è balzata agli occhi sono state le telecamere di sky tg 24  e ‘il palazzoni’ che richiamavano le vele di Scampia.
Eravamo a Corviale, a Roma, come poteva esserci un posto così degradato lì? Eravamo fuori dalla Campania! Eppure, ogni città ha le sue periferie.
La conferenza d’apertura si sarebbe tenuta a mezzogiorno, per cui ci avviammo verso quello che doveva essere il ‘punto d’inizio del percorso’ muovendoci tra polizia e giornalisti.
Quando si parla di mafia, si rischia di cadere nel retorico, si rischia di risultare ripetitivi…ma soprattutto si rischia di innescare, nella mente di chi ascolta la frase: ‘dimmi qualcosa che io non sappia gia’.
Un lieve brusio accompagna il discorso dei primi tre membri della commissione (tra cui il presidente di calcio sociale), si affievolisce quando parla Cantone si interrompe quando Don Ciotti impugna il microfono.
Articolo apparso su Abbì Abbè
Cala il Silenzio. Tutti ci chiedevamo se fosse riuscito a stupirci anche stavolta, a scuotere le nostre coscienze con le sue taglienti parole. Ascoltandolo si intuisce che in quella palestra stiamo scrivendo un pezzo di storia, un pezzo di lotta contro la Mafia.
Quando arriva la fine del suo discorso, i bambini di Corviale gli consegnano una lettera (nella quale in quattro righe riescono a far emergere tutto il loro sgomento davanti a quella che dovrebbe essere la ‘loro casa’).
Restammo ad ascoltare  senza batter ciglio, vedendo alternarsi l’anima del sacerdote che urlava:’siete meravigliosi!’ e l’anima dell’uomo che controbatteva: ‘la mafia c’è. E’ una realtà e dobbiamo affrontarla’.
Ore 15:00. ci aspettano due ore e mezza di seminario.
la tematica del seminario che ci aspettava era: ‘una domanda di verità e giustizia’ ed era presieduto da due legali di libera, il presidente dell’associazione ‘amuninni’ e  un familiare di una vittima della camorra che hanno parlato rispettivamente di due processo in cui libera si è costituita parte civile, delle dinamiche della mafia a Palermo e dell’uccisione di un uomo a foggia da parte della ‘ndragheta.
Le parole ci giungevano inizialmente distanti, che c’entravamo noi con il processo minotauro, con amuninni e con quell’omicidio?
Quelle storie erano per noi il pane quotidiano, cosa c’era di diverso?
Sarà che eravamo fuori  le mura di scuola, sarà che quei volti erano a noi sconosciuti ma le loro parole, i loro sguardi, i loro sorrisi ci giunsero in modo diverso.
Quelle storie anche se simili ad altre già sentite arrivarono in modo amplificato: erano paradossalmente diverse, erano cose che non sapevamo, realtà a noi estranee.
Alle 18:00 il viaggio di ritorno, chiacchierando in macchina cresce in noi il desiderio di un impegno maggiore, per il nostro futuro."

Alina – studente Liceo Scientifico Maristi