pubblichiamo il diario di un fratello marista della comunità di Aleppo in Siria.
Nel dare informazione e spazio alla sua voce, cresce in noi la solidarietà con questo popolo distrutto dalla guerra.
07:16, 30/04/2016 Georges Sabè: La situazione in Aleppo è molto drammatica. I giornali occidentali parlano della distruzione di un ospedale,
ma non raccontano nulla della realtà tragica in cui si trova l'altra metà di Aleppo.
07:22, 30/04/2016 Georges Sabè: è un vero inferno. Ieri siamo stati costretti a rimanere per un'ora nel corridoio della comunità per
proteggerci dai mortai che cadevano nei dintorni. Nonostante ciò abbiamo avuto il coraggio di distribuire il
cibo mensile a 400 famiglie. La gente ha paura, e posso confessare che per la prima volta sento che l'orrore...
la morte... non sono soltanto qualcosa di quotidiano ,ma che ormai sono l'unica realtà qui. Sento che
qualcosa può accadere in qualsiasi momento. Sento che l'odio regna e si impone con le bombe. Sento che il
chiedersi "perché" ormai non ha più senso. Le forze del male ormai hanno deciso di istallare nel cuore di
ognuno degli abitanti di Aleppo una paura indimenticabile. Sento che non è il momento di lamentarsi... tanto
dolore ci fa dimenticare della nostra propria paura per uscire ad aiutare un popolo dimenticato e
rassegnato al proprio destino... sento che essere Marista in questo momento è denunciare una mancata
informazione... è essere molto vicino ad ogni persona... è aprire le porte della comunità... è essere
disponibile all' accoglienza nonostante i rischi... è avere un tempo e uno spazio di preghiera che dona
speranza... cioè, dire "SONO QUI", "potete contare su di me e su di noi"... è dire a Gesù e a Maria, su di voi
posso contare... essere un Marista è una emergenza... uscire nelle strade vuote per prestare soccorso...
accompagnare una persona a casa sua... essere vicini alle famiglie che hanno sofferto perdite a volte di
giovani vite... è essere solidali con i feriti di guerra prestandoli attenzione medica gratuita... essere una
presenza che da supporto. essere Maristi è essere una comunità di uomini, donne, giovani, adulti capaci di
seminare speranza là dove è così difficile sperare... Grazie per la tua fratellanza... con tanto dolore non sarò
in grado di raggiungervi, però sappi che il tuo supporto, quello di Emili, nostro fratello, e quello dei Maristi
della provincia e del mondo è un grande sollievo per noi.
Un abbraccio. fratel Georges.