giovedì 21 aprile 2016

Per non dimenticare…incontro con chi la “STORIA l’ HA SOPRAVVISSUTA” !

Un ringraziamento al Signor Tullio Foà per essere stato con noi!

Gli alunni delle terze medie hanno vissuto un incontro carico di emozione e commozione con il Signor Tullio Foà, vissuto a Napoli quando furono emanate le leggi razziali contro gli ebrei. Ora più che mai è forte la necessità di conservare e tramandare la memoria di una delle tragedie più grandi della storia dell'umanità. Per sensibilizzare le giovani generazioni è fondamentale condividere il ricordo e coltivare la memoria. Questa testimonianza ha lasciato nei cuori degli studenti una traccia indelebile ma anche la responsabilità di custodire un ricordo prezioso, per scongiurare un orrore storico che non si deve più ripetere.  Ecco i commenti degli alunni:
 Oggi ho incontrato un vero e proprio sopravvissuto dalla persecuzione mondiale e mi sono sentito felice e triste perché non ho mai incontrato una persona che ha vissuto cio' che leggo dalle pagine del libro di storia ma sentendolo mi era venuto da piangere perché ho pensato come ha fatto il signor Tullio foà a sopravvivere dato che i pochi ebrei a Napoli sono stati Catturati o peggio ancora uccisi nel campi...la parte più impressionante è stata quando ci ha spiegato come entravano nella scuola durante la dico da guerra mondiale cioè dal cancello secondario e nel dopoguerra dal cancello principale…

 È pazzesco vedere come i ragazzi di questo tempo si dimentichino così facilmente di quelli che hanno è di tutti i privilegi ricevuti. Inoltre, per noi oggi la scuola è noiosa ma per quei tempi era un miracolo è qualcosa che solo pochi potevano permettersi. Nonostante ciò sono felice che la maggior parte delle discriminazioni sono terminate, permettendo a tutti la libertà di parola e vivere una vita felice.
Ho incontrato il signor Foà. Una semplice persona che ci ha raccontato della sua vita, diversa dalle altre. Una vita difficile da raccontare, basata sulla paura di morire, di non poter rivedere piú i propri genitori, la propria vita. Apprezzo molto il coraggio con la quale ha raccontato a sconosciuti come noi, la sua vita, quella per cui avrebbe fatto di tutto pur di dimenticarla. Non è una di quelle vite da invidiare,non lo è affatto!
Ha vissuto in un periodo dove l'umanità era sempre posta al secondo piano. Era quel periodo in cui l'unico obiettivo era quello di raggiungere gli scopi per cui si lottava, ovvero far morire gli ebrei. Mentre parlava cercavo di immedesimarmi nella sua vita, che sembra quasi essere una scena di un film horror. Pensare solo al fatto che era solo un bambino, che voleva vivere una vita normale, mi fa pensare a quanto sia stato forte. Io credo che molti di noi non avrebbero retto davanti ad una vita del genere. Anzi, ne sono sicura. Le emozioni che provava mentre parlava, è riuscito a trasmettermele.
 Tristezza, anche un po' di rabbia nei confronti di tali persone che hanno fatto tanto male ad i propri fratelli!, Ho provato anche un po' di gioia ; la gioia che tutto ció ormai é finito e con esso anche quel pezzo di storia. La gioia nel raccontare quei pochi momenti felici che ha trascorso. Una delle parti che piú mi ha colpito è stata quando ha detto che raccontare tutto ció fa male, ti viene da piangere, vuoi dimenticare tutto, ma non puoi. Ogni sera tutti quei brutti ricordi affiorano nella sua mente, e non riesce a scacciarli via. Ma bisogna essere forti, per non far dimenticare quel periodo, quel pezzo di storia che dobbiamo portarcelo dentro al nostro cuore, per non far riaccadere più nulla di simile. Perchè nessuno si merita ció. Nessuno ha il diritto di togliere delle vite.
Il signor Tullio,un simpatico signore che possiamo davvero ritenere un pezzo di storia e non solo per la sua età, venendo a scuola ci ha raccontato un po' della sua vita,i suoi pensieri,sentimenti ed emozioni durante quel drammatico periodo, nella sua spiegazione che la maggior parte di noi ha ascoltato con attenzione mi sono sentita davvero fortunata a vivere in un periodo dove la dittatura è stata fortunatamente abolita, adesso nessuno è veramente costretto  a fare qualcosa e mi sono sentita anche molto grata alla scuola per averci dato un opportunità irripetibile,incontrare una persona che è stata protagonista di quello che noi tanto studiamo.Ovviamente studiare quest'argomento è un tantino differente dal viverlo davvero, quindi ascoltare  cosa si provava  è davvero impressionante. Quest'incontro mi ha fatto capire come vivere in un paese con una mentalità  abbastanza  aperta sia importante e da questo punto di vista mi sento davvero fortunata!
Mentre la persona che avevo davanti parlava avevo la pelle d'oca; ha avuto un passato difficile e l'ha superato.Io sono stato attento e rispettoso come quasi tutti e l'ho ascoltato attentamente, raccontando la sua storia ha raccontato alcuni episodi divertenti come quando lui e un altro ragazzo hanno picchiato un ragazzo che lo prendeva in giro, tutti si sono messi a ridere e quella risata interrompeva quel silenzio quasi tombale dove solo la voce di Foá si sentiva, io mi sono molto emozionato della silvia difficile infanzia, ho provato tristezza ma mi sono ancor di più rattristato quando ha detto che lui ogni notte sogna sempre la stessa storia che è la sua, e da la ho capito quando fosse difficile raccontare in tutte le scuole la sua storia.
Ho avuto l'onore e il piacere di incontrare il signor Foà, che gentilmente ci ha raccontato la sua storia. Subito ci ha raccontato le differenze che notava a scuola, non poteva entrare dalla stessa porta, sua mamma non poteva intestarsi la casa, non potevano avere rapporti con gli altri ragazzi ecc.....
Erano dei ragazzi che volevano solamente vivere come tutti gli altri perché erano come tutti gli altri! Mentre raccontava la sua storia si è commosso perché la sua esperienza lo ha segnato infatti ci ha inoltre raccontato che la sera quando mette la testa sul cuscino ripensa a tutte le crudeltà che lui e i suoi amici hanno dovuto subire per la libertà che possiamo godere oggi.
Per me, e penso anche per tutti gli altri, è stata una esperienza unica... Perché ci ha raccontato le cose che succedevano in quei tempi, le paure che avevano per i tedeschi. Quando ha cominciato a raccontare  la sua storia e un po' quello che succedeva ci sono rimasta male perché comunque per loro sono stati degli anni molto difficili perché dovevano scappare dai tedeschi e perché non erano accettati da nessuno.  Quasi alla fine della lezione ha preso il registro e ci ha fatto vedere che erano veramente pochi come ragazzi perché come già detto non venivano accettati.
Questo incontro mi ha fatto riflettere molto perché noi non apprezziamo l'importanza della vita e ogni volta ci lamentiamo per qualsiasi sciocchezza però dobbiamo pensare quanto fortunati…Per lui non deve essere stato facile raccontare la sua storia e vorrebbe dimenticare tutto quello che ha dovuto passare per sopravvivere. Ascoltandolo mi sono emozionata molto e ho capito che la storia fin quando non la vivi in prima persona non potrai mai capirla realmente.
Oggi a scuola la prof di italiano ci ha detto che dovevamo fare un "incontro con la storia", già mi immaginavo qualcosa che riguardasse la seconda guerra mondiale ed è stato proprio così... Alla quarta ora siamo andati tutti in aula Pietro cannone e c'era un signore abbasta vecchio che ho già visto in giro per l'istituto. Iniziò a parlare del periodo della seconda guerra mondiale che oltre a portare tanta distruzione portò anche tanto dolore soprattutto per gli ebrei come lui, il signor Tullio Foà. Ci fa una sorta di paragone del prima e del dopo la guerra e di come cambia la sua vita soprattutto a scuola.
Oggi ho incontrato la storia! Questo potrebbe essere il titolo di questa pagina. Perché oggi grazie alla scuola ho avuto l'opportunità di incontrare un sopravvissuto della shoah. Ci ha raccontato della sua storia e che per vivere dovette eliminare la sua esistenza dei dati anagrafici. E ci ha raccontato anche di come Napoli reagì uccidendo i tedeschi. Si vedeva che a raccontare ciò si sentiva male. Infatti ,ammise anche lui che aveva difficoltà nel raccontare le avventure. Dicendoci di come dopo siano passati anni e lui non ha avuto il coraggio di andare in un campo di concentramento.
Non era un pezzo di carta né un libro, ma un semplice uomo con una lunga storia da raccontare, la storia della seconda guerra mondiale vissuta da un bambino di cinque anni. Lui è il signor Tullio Foà e con tutta la forza di questo mondo, è riuscito a raccontare i peggiori anni della sua vita. Quest'incontro mi ha insegnato ad apprezzare la vita e la libertà di vivere, perché anche se questo mondo non è totalmente perfetto, noi abbiamo tutto, una casa, una patria e una terra, e non veniamo perseguitati per ciò.
 L'argomento trattato che mi ha colpito di più è stato che alla scuola Luigi Vanvitelli di Napoli, lui era il decimo bambino della classe degli ebrei, dopo un po' di tempo notò che la sua classe entrava da un cancello secondario di una scuola immensa, entravano un quarto d'ora prima ed uscivano un quarto d'ora dopo e poi quando andavano a vedere la proiezione di un film, i bambini urlavano: "Ecco gli ebrei". Anche se non sapevano cosa significasse perché forse gli veniva insegnato ad odiarli senza alcun motivo; loro comunque dovevano sedersi tre file distanti dai non-ebrei. Si, queste sono cose che già sapevamo, ma ascoltarlo da una persona e non da un semplice foglio, è stato ancora più orribile!

                                            Gli alunni delle terze medie