lunedì 19 maggio 2014

BUON COMPLEANNO MARCELLINO!

20 MAGGIO 1789 20 MAGGIO 2014

Una guerra, un uomo e tre donne contribuirono a plasmarlo. Marcellino Champagnat, nono di dieci figli, nacque nella frazione di Le Rosey di Marlhes (Lo ira) in Francia, il 20 maggio 1789. Dopo poche settimane, una rivoluzione scoppiò nel paese. La Bastiglia, la famigerata prigione parigina, fu assalita dalla folla a metà luglio. La liberazione dei suoi sette prigionieri, benché di natura piuttosto simbolica, suggerì ai francesi della fine del diciottesimo secolo che il loro mondo stava per cambiare.
Gianbattista Champagnat, il padre del futuro santo, era fra i proprietari terrieri più agiati della zona e uomo con una certa istruzione. Dapprima accolse con favore la rivolta del 1789, sia per i suoi ideali, sia per quello che si aspettava di guadagnare da un suo successo. Col passare del tempo, tuttavia, risultò chiaro che il suo entusiasmo per la rivoluzione si era raffreddato, e ne aveva rigettato gli eccessi, che erano tanti: la decapitazione del Re, una pesante politica di coscrizione militare, gli ordini di dare la caccia ai preti "refrattari" ed ai soldati disertori...
Durante il periodo rivoluzionario, il padre di Marcellino occupò diversi incarichi importanti nel governo del paese di Marlhes e si distinse come persona piena di pazienza, di moderazione e politicamente abile. Nella sua zona nessuno venne ucciso, nessuno fu arrestato, la chiesa del paese non fu né bruciata né venduta. Come pensatore, rivoluzionario, impiegato dello stato, commerciante e agricoltore, quali doni Gianbattista trasmise al figlio? Il discernimento, la compassione verso gli altri, la diplomazia, un fiuto per gli affari e le abilità del lavoratore.
Che dire poi delle donne che hanno ispirato Marcellino?
Maria Teresa Chirat, la madre, fu la prima. Una persona prudente e di carattere risoluto, sposò Gianbattista nel 1775. Contrassegnata da "assoluta integrità, fede genuina e amore per il lavoro," questa donna infuse nel figlio i rudimenti della preghiera e i primi germi della vocazione.
Luisa Champagnat fu la seconda donna che incoraggiò Marcellino. Religiosa di san Giuseppe e sorella di Gianbattista, fu cacciata dal convento dal nuovo governo e cercò rifugio nella sua famiglia durante il periodo degli eccessi rivoluzionari. Luisa contribuì alla prima formazione religiosa del bambino; è stata forse il primo modello per lui di una vita dove la preghiera era unita al servizio per gli altri.

Infine c'era Maria, la Madre di Gesù. Anche se è apparsa più tardi nella vita di Marcellino, è, senza dubbio quella che avrebbe cambiato tutto. La devozione verso di Lei faceva parte del ricco tessuto della fede presente nelle diocesi di Lione e di Le Puy. Con il passare del tempo, Marcellino avrebbe messo Maria al centro della comunità di Fratelli che avrebbe fondato. In armonia con la spiritualità del suo tempo e particolarmente della regione attorno a Marlhes, la Madonna divenne per lui la "Buona Madre", la sua "Risorsa Ordinaria".

Così, una guerra, un uomo e tre donne furono all'inizio di tutto.

("Un cuore senza frontiere" Fr. Sean Sammon)