Per le seconde medie
dell'istituto è stato emozionante e divertente assistere ad una lezione di
grammatica un po' particolare, fatta dalla platea di un teatro, dalla quale
spesso si poteva interagire con gli attori, come se fosse stata una sola grande
aula, e qualcuno vi è pure salito sul palco... Del resto, la scena riproduceva
esattamente una classe e una prof. di italiano alle prese con la vera e propria
missione di correggere i numerosi errori nell'uso della lingua italiana da
parte di alunni volenterosi e non, di apprendere l'amata quanto difficile
lingua di Dante, troppo spesso nascosta e “mortificata” dalle simpatiche
abbreviazioni dei teenagers, ormai abituati a comunicare puntando le parole
fino a ridurle in sillabe tanto criptiche da essere capite solo da chi li
usa...
Missione quasi miracolosa, di chi combatte ogni giorno la fatidica
battaglia al motto de: “la grammatica si combatte con la grammatica”, fino
a comprendere con un sorriso che giocando con gli errori si finisce con
l'apprendere il modo giusto per scrivere ed esprimersi; sicuramente anche il
buon Totò si sarebbe ricreduto sull'affermazione: “se ha dei figli li faccia
sguazzare nell'ignoranza”...Infine, a teatro passa un messaggio non solo
“grammaticalmente corretto”, ma anche morale: l'importanza di saper comunicare
non solo ed eslusivamente attaverso facebook o what's up, ma incontrando gli
amici e guardadoli negli occhi... magari dopo averli invitati con un sms del tipo:
“Usciamo?.. t.v.b.!”
Prof. Isa Laura