lunedì 24 dicembre 2012

Il nostro Natale

Durante il periodo di Avvento ci siamo concessi brevi, ma intensi momenti nei quali abbiamo condiviso:
il piacere di ‘LEGGERE’…., una storia intramontabile: ‘Canto di Natale’.
La possibilità di ‘RIFLETTERE’…..su quanto accaduto al protagonista, che rappresenta tutti noi.
Il coraggio di ‘CAMBIARE’…. Il Natale non può lasciarci immutati.
In questo ci ha aiutato tanto il clima e l’atmosfera di ‘pace’ della nostra cappellina.

“Canto di Natale” è un’opera scritta dall’autore inglese Charles Dickens: con essa lo scrittore si propone come obiettivo quello di salvare e di dare un vero senso al Natale. Il racconto narra la storia di Scrooge, un avaro ed egoista finanziere londinese, il quale rifiuta di celebrare il Natale, che considera un’inutile perdita di tempo. La sera della vigilia di Natale tre spiriti: i Natali passati, il Natale presente, i Natali futuri, verranno a trovarlo ed avrà, così, l’occasione di redimersi, per recuperare quell’umanità ormai persa.
Il primo spirito, quello dei “Natali passati”, come nella pellicola di un film, riporta Scrooge alla sua infanzia, gli mostra tutte le sofferenze di quando era bambino, che gli hanno indurito il cuore e il grande errore della sua vita, ovvero quello di aver permesso che la sua promessa sposa lo lasciasse per via dell’eccessivo attaccamento al denaro. A quel punto il nostro protagonista, straziato da questa visione, scaccia lo spettro dopo una dura lotta, ma c’è un’altra dolorosa notte ad attenderlo.
Appare, così, il secondo spettro, quello dei “Natali presenti”, Scrooge ha così l’opportunità di rendersi conto che gli altri sono felici, anche se nella povertà, perché festeggiano il Natale circondati dai loro affetti e con un cuore sereno.



L’ultimo degli spiriti è quello dei “Natali che devono ancora venire”, che sconvolgerà Scrooge perché si rende conto delle conseguenze del suo agire.

I tre spiriti, infatti , lo hanno posto crudamente di fronte al suo miserabile modo di vivere: d’un tratto si accorge che tutto il suo vissuto è stato un assurdo spreco di tempo, trascorso solo pensando al “Dio denaro” e a sé stesso, mentre era cieco davanti alle esigenze e ai sentimenti del suo prossimo. Il terribile incubo è ormai trascorso; l’uomo dal cuore di ghiaccio, come una gelida notte d’inverno, pronto solo “a pesare tutto sulla bilancia del guadagno”, ha finalmente saputo commuoversi.
Ora Scrooge saluta il nuovo giorno con entusiasmo e gioia di vivere; è armato di buone intenzioni e desidera recuperare il tempo perso. Adesso si sente finalmente leggero come una piuma perché la sua coscienza si è liberata di un macigno insopportabile.
Scrooge non ha compreso il significato del Natale forse perché non lo ha mai vissuto. Tuttavia ha saputo guardarsi indietro, ammettendo i propri sbagli.
I fantasmi che albergano nel cuore di ciascuno di noi sono la voce della nostra coscienza e, se proviamo ad ascoltarli, possono trasformarci da burberi, misantropi ed egoisti, in persone che vivono dando una mano a chi è nel bisogno, condividendo le gioie, aprendo il cuore.
Questa storia ci ha dato la possibilità di riflettere sul senso del Natale: crediamo che sia un momento che deve farci cambiare e che deve rinnovare il nostro rapporto con Gesù.
Purtroppo,negli ultimi anni abbiamo dimenticato il senso del Natale perdendoci negli aspetti consumistici. Per festeggiare il Natale non c'è bisogno necessariamente di un iPhone sotto l'albero, ma bastano dei semplici gesti che ci facciano ricordare dell’importanza di questa festa: telefonare per fare gli auguri ad un amico lontano ti riempie il cuore di gioia, trascorrere questi santi giorni insieme alle persone care, oppure compiere un gesto di solidarietà nei confronti di una persona che è in difficoltà. A volte ci comportiamo un po’ come Scrooge “Ca stev tre juorn annanz’ a’ mort e penzav ancor a’ cuntà e’ sord”, così anche noi spesso siamo avari: di sorrisi, di attenzioni verso gli altri, di quei piccoli gesti tanto importanti, che servono a rendere una persona felice e di cui non si può fare a meno.

Il nostro Natale porti speranza e gioia a tutti e induca a comportarci secondo gli insegnamenti di Gesù.

Gli alunni:
Luigi Sequino, Francesca Riccio, Giorgia Canta, Luigi Martorano, Valeria Abbinante, Francesco Galluccio, Annaclara Perrotti, Biagio Quaranta, Jacopo Rispo, Angela Sarracino, Raffaele Tartarone, Antonella Tesone    
 
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