lunedì 5 marzo 2018

LICEO: COOPERATIVE LEARNING



Venerdì 23 febbraio gli alunni del III liceo hanno svolto, con ottimi risultati, un cooperative learning dal titolo “Cesare deve morire”.  Si è trattato di una attività interdisciplinare che, partendo dalla letteratura latina per quel che riguarda il contesto storico e gli autori di riferimento, ha coinvolto anche l’Italiano per la fase di riscrittura, la Letteratura inglese con il grande W. Shakespeare e… il teatro.
Si è trattato di un vero e proprio laboratorio teatrale durante il quale gli alunni hanno potuto mettere alla prova, divertendosi, le loro capacità di lavorare in autonomia ma soprattutto in gruppo, rafforzando così la loro intesa. 
La prima fase del cooperative learning ha riguardato la visione del film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani, che ambienta la tragedia di Shakespeare – Giulio Cesare - ai giorni nostri, nel carcere di Rebibbia e i cui attori sono veri e propri detenuti. Gli alunni sono rimasti stupiti nel vedere recitare persone «normali», «reali» (così le hanno definite) nel proprio dialetto d’origine e in un contesto «difficile», cosa che li ha fatti molto riflettere sul proprio contesto di appartenenza e sui propri obiettivi di vita… così, ormai appassionatasi, sono passati alla seconda fase del cooperative: la lettura dell’intera opera shakesperiana.
I momenti più difficili hanno riguardato proprio le ore dedicate alla lettura del testo, la suddivisione degli atti e la divisione in autonomia in gruppi: ogni alunno aveva il compito di leggere una battuta del dramma, seguita da un’approfondita analisi, così da focalizzare i concetti chiave e le ambientazioni tipiche dell’età della Roma imperiale.
In totale autonomia e a casa, i gruppi hanno svolto la fase centrale del cooperative, la riscrittura del proprio atto, ognuno in un dialetto diverso (dialetto napoletano, dialetto romano, dialetto siciliano, dialetto fiorentino) per soffermarsi sui principali tratti linguistici di essi, limando le scene e le battute e adattandole al contesto teatrale.
Si è giunti così, alla fase di rappresentazione, tutti insieme, in un clima collaborativo e di condivisione. Gli alunni, seguendo l’ordine degli atti, si sono “esibiti”, portando in scena le battute da essi modificate e riscritte. Hanno preparato le scenografie, scelto le musiche, i costumi, hanno realizzato powerpoint, ognuno seguendo la propria creatività, rispettando il senso primario di tutto ciò (e ultima battuta del documentario dei Fratelli Taviani) e cioè che «L’arte – e la cultura – rende liberi!».
Soddisfatti dei risultati raggiunti ed entusiasti del lavoro svolto, gli alunni hanno riflettuto su quanto imparato: quanto sia importante l’arte e quanto l’impegno e il duro lavoro ripaghino sempre gli sforzi fatti.