sabato 26 aprile 2014

4 PAPI INSIEME.

Nemmeno il miglior sceneggiatore sarebbe riuscito a inventare un evento del genere: papa Giovanni Paolo e Giovanni XXIII proclamati santi dal papa più ascoltato di sempre (almeno apparentemente), Francesco, nel giorno della Divina misericordia.
Gli amici romani già si preparano ad essere invasi per l’ennesima volta, ma ci sono abituati.
Resta forte l’impressione di avere conosciuto un santo, di averci parlato, di averlo accolto nel mio territorio.
E la gioia per il santo bonario, quel bergamasco pieno di sottile ironia che ha dimostrato, ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, che è la bontà che attira al Vangelo, prima ancora della verità.
Bene: lodo il Signore per tutta la santità con cui incoraggia la Chiesa. Per i santi “ufficiali”, quelli del calendario, rappresentanti sindacali di tutti gli altri che ci camminano accanto.
La santità non è un’eccezione ma la condizione del credente che condivide con l’unico Santo la prospettiva divina della salvezza.
E che questo avvenga nella domenica in cui Tommaso piega le ginocchia davanti al risorto e lo proclama Dio e Signore e che è diventata la domenica in cui riflettere sull’immenso cuore di Dio mi rallegra ancora di più.
Ora abbiamo due fratelli, Angelo e Karol, nella pienezza di Dio.
Tocca a noi, ora, non abbiamo scuse.
tratto da paolocurtaz.it