Lo facciamo attraverso le parole di Don Luigi Ciotti, un esempio per tutti, un uomo e un prete immenso
Cari fratelli e sorelle,
grazie
di avere fatto questa tappa a Roma, che mi dà la possibilità di incontrarvi,
prima della veglia e della “Giornata
della memoria e dell’impegno” che vivrete stasera e domani a Latina. Ringrazio Don Luigi Ciotti e i suoi
collaboratori, e anche i Padri Francescani di questa parrocchia. Saluto anche
il vescovo di Latina, Mons. Crociata, qui presente. Grazie, Eccellenza.
Il desiderio che sento è di condividere con voi una speranza, ed è questa: che il senso di responsabilità piano piano vinca sulla corruzione, in ogni parte del mondo… E questo deve partire da dentro, dalle coscienze, e da lì risanare, risanare i comportamenti, le relazioni, le scelte, il tessuto sociale, così che la giustizia guadagni spazio, si allarghi, si radichi, e prenda il posto dell’iniquità. So che voi sentite fortemente questa speranza, e voglio condividerla con voi, dirvi che vi sarò vicino anche questa notte e domani, a Latina – pur se non potrò venire fisicamente, ma sarò con voi in questo cammino, che richiede tenacia, perseveranza.
In particolare, voglio esprimere la mia
solidarietà a quanti tra voi hanno perso una persona cara, vittima della violenza mafiosa. Grazie per la vostra testimonianza,
perché non vi siete chiusi, ma vi siete aperti, siete usciti, per raccontare la
vostra storia di dolore e di speranza. Questo
è tanto importante, specialmente per i giovani!
Vorrei pregare con voi – e lo faccio di
cuore – per tutte le vittime delle mafie. Anche pochi giorni fa, vicino a
Taranto, c’è stato un delitto che non ha avuto pietà nemmeno di un bambino. Ma
nello stesso tempo preghiamo insieme, tutti quanti, per chiedere la forza di
andare avanti, di non scoraggiarci, ma di continuare
a lottare contro la corruzione.
E sento che non posso finire senza dire una parola ai grandi assenti, oggi, ai protagonisti assenti: agli uomini e alle donne mafiosi. Per favore, cambiate vita, convertitevi, fermatevi, smettete di fare il male! E noi preghiamo per voi. Convertitevi, lo chiedo in ginocchio; è per il vostro bene. Questa vita che vivete adesso, non vi darà piacere, non vi darà gioia, non vi darà felicità.
Il potere, il denaro che voi avete
adesso da tanti affari sporchi, da tanti crimini mafiosi, è denaro
insanguinato, è potere insanguinato, e non potrete portarlo nell’altra vita. Convertitevi, ancora c’è tempo, per non
finire all’inferno. E’ quello che vi
aspetta se continuate su questa strada. Voi avete avuto un papà e una
mamma: pensate a loro. Piangete un po’ e convertitevi.
Preghiamo insieme la nostra Madre Maria
che ci aiuti: Ave Maria…
Papa
Francesco
Discorso
durante la veglia di preghiera con i parenti delle vittime della camorra, nella
chiesa di San Gregorio VII Roma