martedì 7 maggio 2013

Educare allo stupore

Educhiamo l'altro allo stupore, insegniamogli a meravigliarsi perché niente è ovvio e niente è scontato, tutto ciò che ci circonda deve essere riscoperto!

In una società in cui ai bambini è stato sottratto il gusto di stupirsi, per il fatto che tutto è dato e concesso, dobbiamo ritornare proprio a scoprire e a dare voce a questa emozione che sottostà all'apprendimento. 
E' sempre più difficile appassionare gli alunni, destare la loro attenzione verso la conoscenza, sembra che abbiano perso il gusto di stupirsi, vivono spesso trasportati dagli eventi senza coglierne le emozioni che gli eventi stessi suscitano.
Lo stupore è un'emozione primaria che ci coinvolge sul piano immaginativo, affettivo, intellettuale e corporeo e ci spinge a conoscere ed indagare il mondo.
Come destare lo stupore lì dove sembra assopito?
Qui come insegnanti siamo chiamati in prima persona, ma prima di tutto dobbiamo cominciare da noi stessi.
Il vero stupore è una sorta di innocenza ritrovata, una maniera verginale di concepire e sentire, una grazia essenziale dell'intelligenza intesa nel suo significato etimologico di intus-legere, leggere dentro, guardare in profondità.
La prima modalità di educazione allo stupore è la meraviglia del docente stesso documentata nelle scelte didattiche, nei rapporti con le persone, nello svolgimento della lezione, nel suo essere persona in classe e fuori dalla classe.
Entriamo in noi stessi e cogliamo come il piacere sperimentato dalla nostra età matura nel campo dello studio derivi dal fatto che, in passato, un maestro ha destato in noi un qualcosa comunicandoci un'ammirazione che egli nutriva, sempre nuova, nel suo cuore.
Siamo chiamati a dare all'altro formazione e informazioni, nozioni arricchite dalla passione, competenze e ammirazione, dobbiamo trasmettere il gusto della conoscenza attraverso la capacità di far entrare l'altro nella nostra stessa emozione.
Riscopriamoci maestri di stupore, amanti delle nostre conoscenze, desiderosi di trasmetterle con passione facendo vibrare i cuori.
Ciò è possibile solo se il cuore vibra prima di tutto a noi e se siamo capaci di risvegliare quello stupore che in noi stessi spesso è sopito sotto il peso degli impegni... Non ci è chiesto di meravigliare con effetti speciali, ma semplicemente di trasmettere all'altro la passione che ci anima, far penetrare l'altro nella nostra stessa emozione!

prof.ssa Giusi Orlando