giovedì 24 gennaio 2013

continuiamo a dare notizia.

Continuiamo a dare notizia, moralmente come scuola ne sentiamo la necessità di informare e mantenere alta l'attenzione. Sono piccole gocce ma qui c'è in gioco la salute dei nostri ragazzi e non si può tacere o dimenticare. Ieri, per la prima volta il ministro in persona ha visitato, senza scorta, accompagnato da chi in questi mesi è diventato il simbolo di una resistenza che non vuole rassegnarsi.

tratto da Avvenire
Balduzzi: «Roghi tossici, un’altra Ilva»

mercoledì 23-01-2013. Ripartiti da cinque minuti, Renato Balduzzi chiama il suo ministero: «Qui c’è un’altra Ilva, sotto Roma...», esordisce. Poi dà disposizioni: «Devi verificare che in queste zone non siano mai stati fatti esami tossicologici da inquinanti su chi ha il tumore, perché voglio che adesso si facciano, anche a campione, ma che siano rappresentativi e abbiano ogni criterio scientifico». Non è finita: «Al Consiglio dei ministri (di ieri pomeriggio, ndr) parlerò con Cancellieri, dobbiamo fare esami, sempre per gli agenti inquinanti, e uno screening anche sui Vigili del fuoco che lavorano qui».
Macchine noleggiate e senza alcun contrassegno, un paio di carabinieri di scorta, ma niente divise: così il ministro della Salute è venuto – in incognito – a passare una giornata nelle "terre dei fuochi", cioè quelle a sud di Caserta e a Nord di Napoli....






Masochismo. Piacere nel farsi male. Inutilmente. Pericolosamente. In Campania da anni siamo immersi dalla monnezza casalinga e dai rifiuti industriali. È un fatto. Da anni non ne veniamo fuori. È un altro fatto. Promesse non mantenute. Parole non onorate. Bugie. Menzogne. Denaro sprecato. Rubato. La gente soffre e muore. Tra l’indifferenza di tanti. Da anni alcuni cittadini lungimiranti lottano. A loro ogni plauso. A questi si sono aggiunti nel tempo altri. Altri si aggiungeranno ancora. È un bene. Un popolo che lotta è più che un comitato. Il ministro Balduzzi, due settimane fa, aveva promesso di ritornare in Campania. Lo ha fatto. Ha mantenuto la parola. Gliene siamo grati. Ha scelto di venire senza fanfara e senza codazzo. Il perché lo sa lui. A me non interessa. Ha incontrato i medici per l’Ambiente con il dottor Marfella. I Medici di cui ci fidiamo. Non qualche prezzolato in odore di carriera. Poi ha voluto venire in parrocchia e sulle discariche. Qualcuno è preoccupato. “ Siamo in campagna elettorale… lo fa per farsi propaganda… vi prende per i fondelli… fate attenzione a non essere strumentalizzati…” e così via. I consigli si sprecano. Le domande da fare sono: “ Dunque, fino alla fine della campagna elettorale dobbiamo accantonare il dramma che ci uccide? Smettere di dialogare con ministri, deputati, senatori, consiglieri, sindaci e giunte comunali e starcene in pantofole?”. Potrebbe essere un’ idea. Un’idea che rispetto ma non condivido minimamente. Di questo passo farebbero bene a prendere le distanze da noi tutti coloro sono deputati a governare nel prossimo futuro. Mah! Non ne sono convinto. Il Ministro è venuto da noi. Poteva non farlo. Chi lo avrebbe obbligato? Che cosa ci abbiamo perduto? Che cosa ci abbiamo guadagnato? A me non piace mettere i carri davanti ai buoi. Mai. Neppure questa volta. Balduzzi ha fatto delle promesse. Le manterrà? Io spero di si. “ Ma tra poco non sarà più ministro!”. Il prossimo non potrà non tenere conto. Abbiamo tutti un grande amore per la nostra terra. Tutti soffriamo nel vederla malata e maltrattata. Non tutti abbiamo le stesse idee. Importante è rispettarci. Senza insinuare. Senza offendere. O, peggio, calunniare. Sparare sulla Croce Rossa è uno sport a molti noto. Ai nostri nemici e anche a qualche nostro amico. Facile da praticare. Non si rischia e non costa niente. Ma è uno sport inutile e dannoso. Occorre tenersi uniti. Non è facile. Ma occorre farlo. Per il bene della nostra terra. Per amore della nostra gente. Per mettere fine a un disastro che la storia non ci perdonerà. Padre Maurizio PATRICIELLO