A seguito di un convegno dove la Scuola ha partecipato attraverso il suo referente interno vogliamo fare insieme la seguente riflessione:
Non esiste bambino che non voglia apprendere!
I nostri ragazzi, i nostri alunni sono scientificamente più bravi, capaci, brillanti degli alunni di trent'anni fa .... Apprendono in modo differente e pensano in maniera diversa rispetto all'adulto.
Questo perché?
Sono cambiate le condizioni sociali in cui viviamo, la tecnologia informatica ha innescato una nuova rivoluzione culturale relativa al sapere.
La conoscenza è di tutti, è in rete, è fruibile con un semplice clic. In questo processo di trasformazione, qual è oggi il ruolo della scuola?
Siamo passati da una scuola che trasmetteva contenuti a una scuola che deve insegnare ad organizzare i contenuti con strumenti adeguati. Il docente si configura come mediatore, come colui che deve creare i presupposti necessari, affinché i suoi alunni possano giungere ad un metodo efficace per leggere la realtà, per organizzare il sapere.
In questo nuovo scenario emerge, finalmente, l'attenzione non solo ai contenuti da insegnare, ma al processo cognitivo, alla modalità con cui si apprende e alle funzioni del nostro cervello.